Tumore al seno, Tamoxifene efficace contro le recidive anche a basso dosaggio
Tumore al seno, Tamoxifene efficace contro le recidive anche a basso dosaggio
La decisione sulla durata ottimale del trattamento è presa dal medico oncologo basandosi su diversi fattori, tra cui il rischio individuale di recidiva e la tollerabilità del farmaco da parte del paziente. Ad esempio, le vampate di calore possono essere gestite attraverso modifiche dello stile di vita, come l’evitare cibi piccanti e l’alcol, e l’uso di ventilatori o condizionatori d’aria. I sintomi come nausea e perdita di appetito possono essere gestiti attraverso modifiche alla dieta e l’uso di farmaci anti-nausea. Inoltre, è importante che i pazienti discutano con il loro medico di qualsiasi effetto collaterale che stanno sperimentando, in modo da poter trovare la migliore strategia di gestione possibile.
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l’effetto di Tamoxene?
In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche del tamoxifene. Per maggiori e specifiche informazioni leggere il foglietto illustrativo del medicinale a base di tamoxifene che si deve assumere. Non è noto se il tamoxifene viene escreto nel latte materno, pertanto, le madri che allattano al seno non devono cominciare il trattamento con il farmaco. Somministrato per via orale, il tamoxifene si trova all’interno di numerosi medicinali che, per essere dispensati, necessitano di presentazione di steroidi ricetta medica ripetibile.
- Alcuni studi suggeriscono che potrebbe essere più efficace se assunto la sera, ma altri studi non hanno trovato differenze significative tra l’assunzione mattutina e serale.
- La dose è usualmente di una compressa al dì da 20 mg, da assumersi preferibilmente sempre alla stessa ora.
- Inoltre, alcune pazienti possono sviluppare una resistenza al Tamoxifene nel corso del tempo, rendendo il farmaco meno efficace.
- Crampi alle gambe e mialgia sono stati comunemente riportati in pazienti in terapia con Tamoxifene EG.
Questo articolo riguarda l’uso del tamoxifene nell’uomo per far fronte alla ginecomastia indotta dalla TRT, con un’attenzione particolare a uno studio pubblicato su “Breast Cancer Research and Treatment” nel gennaio 2012. I medici valutano quale approccio sia opportuno seguire in ciascun caso sulla base di diversi fattori. L’invalidità sarà determinata sulla base di una valutazione medica che considera quanta incidenza può avere la lesione sulla vita di un individuo “normodotato”. Il danno morale, ad esempio, potrebbe essere riconosciuto per lo stato di paura e prostrazione provocati dalla notizia di essere affetti da un tumore provocato dall’assunzione del farmaco.
A cosa serve la terapia ormonale dei tumori
In rari casi, il tamoxifene può aumentare il rischio di sviluppare altri tipi di cancro, come il cancro all’endometrio, o causare problemi di coagulazione del sangue. Il tamoxifene è controindicato in caso di gravidanza, allattamento e in presenza di alcune condizioni mediche, come la trombofilia. È importante discutere con il medico i potenziali rischi e benefici del tamoxifene prima di iniziare il trattamento. Il tamoxifene è un farmaco appartenente alla classe degli antiestrogeni selettivi, utilizzato principalmente nel trattamento del cancro al seno. È stato introdotto per la prima volta negli anni ’70 e da allora è diventato uno dei pilastri della terapia oncologica.
La consistente riduzione dei livelli di testosterone in circolo, necessaria per contrastare la crescita delle cellule tumorali, si può ottenere grazie a specifici farmaci oppure con un intervento di orchiectomia bilaterale (cioè l’asportazione dei testicoli). Ci sono diversi possibili approcci al trattamento di un tumore al seno sensibile all’azione degli ormoni, anche combinando, a seconda dei casi, i diversi farmaci a disposizione. Nelle prime fasi del trattamento alcuni farmaci possono aumentare la stimolazione ormonale e quindi intensificare i sintomi della malattia (per esempio i disturbi urinari nel caso del cancro alla prostata). Il fenomeno, detto flare-up o tumour flare, è transitorio e può essere tenuto sotto controllo. In primo luogo, alcune varianti genetiche possono influenzare il metabolismo del farmaco, riducendo la sua efficacia.